IMPATTO ESG NEL CREDIT MANAGEMENT:
INDAGINE FIRE RILEVA CRESCENTE CONSAPEVOLEZZA
TRA ISTITUZIONI FINANZIARIE
Milano, 08 maggio 2024 – Banche e società di credito al consumo sono sempre più consapevoli dell’impatto ESG delle attività di credit management affidate a terzi. È quanto emerge da un’indagine condotta su un campione di 140 committenti da Fire, primo player indipendente in Italia nella gestione del credito.
I risultati sottolineano un’evoluzione netta della percezione dei decision maker delle istituzioni finanziarie rispetto a quanto le attività svolte dai servicer di gestione del credito in outsourcing possano avere effetti positivi a livello sociale sui clienti finali in difficoltà con i pagamenti, sia a breve che a lungo termine.
- Il 97% delle aziende considera il credit management una leva di sostenibilità per il sistema economico, con il 92% che ritiene che il supporto delle società di gestione dei crediti sia decisivo per la re-inclusione finanziaria del cliente in difficoltà di pagamento;
- Il credit management è percepito come un’attività a forte impatto sociale perché stimola una maggiore consapevolezza finanziaria (40%), favorisce la riabilitazione finanziaria (33%), e favorisce il recupero di asset inoperosi e svalutati a beneficio del sistema del credito (27%).
Anche il profilo ESG delle stesse società di credit management viene tenuto sempre più in considerazione per la sostenibilità dell’intera filiera:
- L’80% delle società intervistate ritiene le performance non finanziarie del servicer rilevanti nella fase di selezione, un dato che sale quasi al 100% se si chiede alle società di valutare questa rilevanza nel futuro (a 5-10 anni);
- Il 65% del campione prevede di rimodulare gli schemi remunerativi delle attività di credit management secondo parametri qualitativi legati agli aspetti ESG;
- Il 78% delle aziende dichiara di avere già una figura manageriale dedicata esclusivamente alla sostenibilità.
La survey ha altresì indagato il legame fra miglioramento dei servizi di gestione del credito e tecnologia:
- I canali digitali sono ritenuti strumenti capaci di rendere più sostenibile l’esperienza del cliente finale dall’85% del campione, con un 71% che si pronuncia a favore di una maggiore integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi;
- La formula di customer journey ritenuta al momento più adeguata è quella che combina consulenza umana e IA, preferito dal 78% delle aziende.
“Questa survey, inclusa fra le iniziative di stakeholder engagement previste dalla nostra Roadmap di Sostenibilità 2022-2024 – ha commentato Antonio Bommarito, Head of Business Development & Sustainability di Fire – si prefigge di analizzare la percezione da parte delle istituzioni finanziarie dell’impatto su società ed economia delle attività di gestione del credito. Diffonderne i risultati ci permette di stimolare ulteriore consapevolezza, nel settore e fra le società committenti, sull’importante ruolo che svolgiamo e della grande responsabilità sociale che abbiamo. Migliorare la qualità e l’efficacia dei nostri servizi significa avere un impatto positivo sulla sostenibilità della relazione fra creditore e cliente finale”.
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