FIRE STUDIA M&A E PARTNERSHIP, MENTRE NON ESCLUDE L’IPO. INVESTIMENTI PER 17 MILIONI DI EURO ENTRO IL 2023

Condivido l’articolo pubblicato da BeBeez in merito alla presentazione del nostro piano industriale fatta Milano la scorsa settimana.


Il servicer di credito messinese Fire pensa a partnership, m&a e in prospettiva a una quotazione in Borsa. Sergio Bommarito, presidente di Fire Group, inoccasione della presentazione del piano industriale 2020-2023 ha infatti detto che “il piano è il primo passo per essere pronti a un’eventuale partnership o quotazione, dal momento che rafforza l’azienda e la rende più manageriale. Se domani ci saranno le condizioni di mercato favorevoli alla quotazione, perché no? Ma non stiamo varando questo piano in vista di una quotazione”.
In generale, la società è aperta a m&a su base opportunistica e tattica, ha spiegato Alberto Vigorelli (group ceo di Fire) che ha aggiunto: “Valutiamo in particolare partnership nelle perizie di immobili, integrandoci con operatori già presenti sul mercato”.
Il piano industriale prevede il raddoppio dei ricavi al 2023 (con un Cagr del 20% anno su anno) e investimenti per 17 milioni di euro, da finanziare con l’emissione di un minibond entro la fine di quest’anno. Il 35% degli investimenti saranno dedicati alla digitalizzazione e alla data science, che permettono di mantenere i margini e sviluppare nuovi modelli di servizio, a patto che la società resti sempre sulla frontiera tecnologica  (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione del piano).
Il piano industriale di Fire poggia su tre pilastri: rafforzamento dell’attuale squadra (a breve saranno assunti il Chief Information Officer e il cco), evoluzione digitale e costruzione di partnership strategiche di lungo termine. Per quanto riguarda la gestione del credito, le principali aree di sviluppo riguardano i crediti Performing High Risk, la gestione evoluta degli Utp e gli Npl secured.

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