NEL MERCATO DEI CREDIT MANAGER STA ARRIVANDO IL CONSOLIDAMENTO

Negli ultimi 30 anni, il lavoro è cambiato più volte: dal recupero crediti domiciliare degli anni ‘90, a quello telefonico dei primi anni 2000 per arrivare alla figura del credit manager dei giorni nostri, una figura professionale che lavora a 360° unendo competenze legali, amministrative, commerciali e finanziarie a favore delle famiglie e delle imprese. Un settore in grande evoluzione, oggi grazie anche ad una forte digitalizzazione dei processi, che ha attraversato crisi finanziarie internazionali, pandemie e guerre che si è adattato alle diverse situazioni, fornendo soluzioni e dando risultati.

Noi di Fire siamo andati sempre controcorrente, facendo in casa quello che altri concorrenti preferivano esternalizzare. Ad esempio, la parte legale che viene gestita da un team interno all’azienda di cui fanno parte 75 avvocati che curano le nostre attività. Il team legale lavora secondo i princìpi della lean methodology, che si fondano su specializzazione e ingegnerizzazione dei processi, standardizzazione delle attività e utilizzo di avanzati strumenti informatici relativi al processo telematico e al monitoraggio delle attività. Il punto di forza dei nostri legali è la capacità di abbinare all’attività giudiziale leve di risoluzione stragiudiziale, al fine di ottimizzare i risultati della gestione, riducendo così i tempi delle procedure.

Per quanto riguarda più strettamente il settore degli Npl, il mercato delle sofferenze negli ultimi due anni si è decisamente ridotto grazie anche allo strumento delle cessioni con Garanzia Statale (GACS) e ad azioni dirette sulla prevenzione. Nel 2019, ad esempio, siamo entrati in qualità di special servicer in questo mercato partecipando a tre operazioni, di cui l’ultima a fine 2020 con BPER Banca e tutte stanno registrando risultati al di sopra delle previsioni. La garanzia statale, ideata dall’Italia a cavallo tra il 2016 e il 2018 e rinnovata fino a giugno di quest’anno, è stata, infatti, sicuramente uno strumento necessario nella fase più acuta della crisi ma sono convinto che possa continuare a generare, se utilizzata con grande senso di responsabilità, un circolo virtuoso, a vantaggio del sistema paese.

Oggi, il mercato degli Npl si sta assottigliando e il focus si è spostato sugli UTP, cioè i crediti a rischio che ormai pesano sui bilanci delle banche per oltre il 50% delle esposizioni e su cui Fire ha un’esperienza trentennale. Una tendenza questa destinata ad aumentare anche a causa della situazione economica in cui versano oggi le PMI appartenenti ai settori più colpiti dalla pandemia da Covid-19, dell’aumento dei tassi di interesse, di inflazione e in ultimo anche a seguito del conflitto in Ucraina. In una situazione come questa, di stress del sistema finanziario, gli Istituti Bancari tenderanno sempre più ad affidarsi a special servicer in grado di gestire il credito fin dai primi stadi di problematicità, indentificando tempestivamente le misure adeguate a risanare il credito. Fire è specializzata nella gestione di questi portafogli, grazie anche ad un approccio fortemente digitalizzato e industrializzato, con l’obiettivo di velocizzare i tempi di rientro. Ma per fare questo investiamo da anni in modo rilevante nello sviluppo in-house di strumenti innovativi in grado di semplificare la gestione del credito, anche attraverso strumenti basati su intelligenza artificiale e machine learning (es. per il calcolo della debt capacity).

E non è finita, perché le modalità di gestione dei crediti, grazie alla tecnologia, sono sempre più sofisticate ed efficaci e peraltro l’evoluzione dei processi si coniugherà con la nuova normativa di stampo comunitario che di fatto consentirà di operare agevolmente su tutto il mercato europeo. Una vera e propria rivoluzione, grazie alla direttiva UE 2167 del 2021, relativa ai gestori ed agli acquirenti dei crediti, che condurrà alla creazione di centri di collection europei operanti in forza di un’unica licenza che darà diritto ad operare in qualsiasi Stato membro dell’Unione Europea.

Con una premessa importante: le società di credit management dovranno essere trasparenti e supportare i clienti con servizi che offrano soluzioni di gestione del credito sostenibili. Non tutti ce la faranno, perché sarà necessario disporre di nuove tecnologie digitali, bisognerà raggiungere una taglia critica, godere di un track record di successo, ma anche di un bilancio di sostenibilità e di giudizi positivi da parte delle società di rating. Oltre naturalmente ad avere le risorse necessarie per nuovi investimenti, soprattutto nell’adozione di infrastrutture digitali all’avanguardia in grado di combinare flessibilità, sicurezza e buona reddittività. In altri termini bisognerà essere virtuosi ed essere in grado di anticipare le esigenze del mercato. È dunque in questo contesto che vedo all’orizzonte una fase di consolidamento, di concentrazione dei player del settore anche a livello europeo per raggiungere quelle economie di scala in grado di gestire la crescente complessità e diversificazione di questo mercato.

Noi di Fire ci siamo. Mi piace pensare da protagonisti sul mercato europeo, dopo aver “scalato” l’Italia, da Messina dove siamo partiti 30 anni fa, a Milano.

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